Patata Selenella in sofferenza a causa della pioggia eccessiva
Alessandra Giovannini
Anche la raccolta delle patate a marchio Selenella ha preso via a metà luglio e con Massimo Cristiani, presidente del Consorzio Patata Italiana di Qualità, che ha il compito di gestire e coordinare la produzione e commercializzazione di Selenella facciamo qualche previsione, non dimenticando le difficoltà di alcuni produttori che sono stati interessati dall’alluvione di maggio.
“Le superfici investite dal Consorzio – ricorda Cristiani – ammontano a 1000 ettari in Emilia Romagna e circa 300 tra Sicilia, Sardegna e Lazio per una produzione complessiva di oltre 500 mila quintali. Nel comprensorio imolese i produttori sono attualmente una cinquantina. Una decina di quelli emiliano romagnoli, sono compresi nei territori colpiti dalle piogge di maggio. Alcuni di loro hanno perso tutta la produzione, altri hanno avuto danni e li stiamo seguendo e aiutando in questo difficile momento”.
Qualche previsione per la patata a marchio Selenella. “Prevediamo di raccoglierne circa 300 mila quintali. L’eccesso d’acqua, purtroppo – rimarca Cristiani -, ha interessato un po’ tutto il nostro areale regionale e ci preoccupa, perché troppa acqua provoca asfissia radicale, insomma, come si dice il “troppo stroppia”. Il passaggio da periodi di siccità eccessiva a bombe d’acqua, non fa certo bene alla pianta. Da parte della produzione, dunque, c’è preoccupazione e, come Consorzio, stiamo cercando di recuperare le superfici che ci mancano per assicurare gli obiettivi commerciali che ci siamo dati”.
Qualche previsione anche sulla qualità. “Stiamo seguendo i nostri produttori – prosegue il presidente – per mantenere il nostro livello qualitativo che ci contraddistingue, ma per dare un giudizio più sicuro occorre aspettare un po’. I calibri, invece, a causa di una pianta che ha avuto sofferenza, non saranno molti elevati”.
Consorzio Patata Italiana di Qualità, Massimo Cristiani, Selenella